Impianti antincendio
La tecnologia dietro agli impianti antincendio aerosol ha le sue origine nella Cina degli anni ’60. Nasce in principio per lo stoccaggio di idrocarburi
nautici, ma con il tempo la sua regolamentazione fa sì che la tecnologia venga trasferita ai sistemi estinguenti. Attualmente la norma che regola tale utilizzo è la
UNI ISO 15779:2012. Dagli anni ’90 in poi i sistemi estinguenti ad aerosol condensato vengono quindi affinati e migliorati. Questo scaturisce dalla necessità di trovare un sostituto agli agenti estinguenti gassosi alogeni, chiamati halons, dopo il divieto internazionale di utilizzarli come elementi di estinzione delle fiamme a causa dell’ingente danno che provocano all’ozono terrestre. Gli impianti aerosol fungono quindi da valida alternativa non inquinante, con ODP, ALT e GWP praticamente nulli.
Quale agente estinguente viene erogato dagli impianti antincendio aerosol?
Questi dispositivi spandono nei locali in cui vengono installati un composto di particelle condensate ultrafini di
carbonato di potassio e gas inerti, che si presenta
sotto forma di fumo. Il diametro di tali particelle è infatti compreso tra i 0.5 e 4 µ. Lo spegnimento avviene grazie al meccanismo di blocco dell’autocatalisi, ovvero l’inibizione chimica dei combustibili da punto di vista molecolare. Questo non comporta quindi un abbassamento dei livello di ossigeno presente all’interno degli ambienti entro cui viene disperso. La messa a punto di tale tecnologia presenta numerosi vantaggi come:
● assenza di shock termici
● assenza di sovrappressione importanti
● esclusione di accumulo di cariche elettrostatiche
Inoltre il residuo può essere facilmente rimosso così da garantire un rapido e facile rientro alle attività.
Da cosa è composto un impianto antincendio aerosol?
Uno dei grandi vantaggi di questi dispositivi è la possibilità di installarli senza l’apporto di significative opere murarie invasive. Non è infatti necessaria la creazione di tubazioni per il trasporto dell’agente estinguente che viene invece creato all’interno dei generatori collocati sui soffitti. Per questo motivo è particolarmente consigliato all’interno di edifici storici dove interventi strutturali importanti potrebbero danneggiare gli ambienti. Ciò abbatte anche significativamente i costi in confronto da altri impianti antincendio.
Dove utilizzare gli impianti antincendio aerosol?
Questi dispositivi sono indicati per lo spegnimento di incendi di tipo A, B, C ed E, con una particolare efficacia sulle ultime due tipologie che si riferiscono a materie plastiche e materiali derivanti da idrocarburi. L’erogazione del fumo rende questi sistemi adatti allo protezione di ambienti che presentano strumenti tecnologici, archivi e biblioteche che vedrebbero altrimenti danneggiati la propria documentazione se ci si servisse di
impianti a pioggia come gli sprinkler.
Articolo scritto da: PROTEGGI